Giochi da tavolo e licenze

Recentemente si è parlato molto di due giochi da tavolo: il primo uscito su Kickstarter e il secondo, precedentemente previsto anche lui per la piattaforma di crowfounding, alla fine è uscito solamente in preordine sul sito della casa produttrice.
Sto parlando di Batman: Gotham City Chronicles della Monolith Games (ndr la casa tra le altre cose produttrice del gioco da tavolo di Conan) e di Harry Potter della Knight Models.
Entrambi giochi di miniature, entrambi cooperativi su mappa, entrambi giochi su licenza.

Batman™: Gotham City Chronicles ha superato quota 2,5 milioni di dollari!
Batman™: Gotham City Chronicles ha superato quota 2,5 milioni di dollari!

I giochi su licenza sono quei giochi da tavolo che “sfruttano” un nome o brand importante per attirare l’attenzione degli acquirenti e dei rivenditori (ndr Batman e Harry Potter sono appunto due super brand con milioni di fan). Questa è una pratica che in altri campi è ormai comune, vedi per esempio in ambito videoludico, ma che per quanto riguarda i giochi da tavolo sta avendo un vero e proprio boom, complice anche l’esplosione dei giochi da tavolo su Kickstarter, dove da soli muovono il 50% dei soldi che circolano sulla piattaforma di crowfounding.

L’idea di questo articolo è di analizzare questo fenomeno,con i suoi pro e i sui contro.

Due piccole precisazione prima di partire. Non andrò a commentare i giochi da tavolo su licenza di fattura scadente, di quelli che si trovano anche nei negozi di giocattoli o come quelli sulle svariate serie tv americane o sui quiz a premi televisivi nostrani, essendo questi una pura e mera operazione commerciale priva di contenuto.
Non parlerò naturalmente neanche dei 10 milioni di Monopoli su licenza usciti negli ultimi anni.

Iniziamo dunque questa disamina andando a spulciare la classifica di BGG (ndr Board Game Geek) per vedere quanti giochi su licenza sono presenti. Ed ecco il primo dato interessante: nei primo 100 giochi della classifica, se escludiamo i Miti di Chtulhu (i cui diritti sono diventati gratuiti e che quindi abbiamo assistito a proliferare di giochi a ispirazione lovecraftiana), i giochi da tavolo su licenza sono solamente sette, tre di Star Wars e uno a testa per Signore degli Anelli, Alien, Battlestar Galactica e Trono di Spade.

E anche andando a spulciare la mia personale ludoteca, tra un centinaio di titoli i giochi a licenza sono solamente cinque.
Un numero così ridotto farebbe pensare a un fenomeno molto ristretto. Di solito infatti le ambientazioni nei giochi da tavolo contano fino a un certo punto e spesso e volentieri gli autori preferiscono crearsi da soli un setting dove ambientare la propria opera, anche per non essere costretti a limitarsi o a inserire a forza elementi tratti dalla serie tv/libro/film/saga di riferimento.
Se controlliamo però i giochi da tavolo usciti negli ultimi mesi su Kickstarter, il numero dei giochi su licenza sale esponenzialmente. In un arco temporale assai ristretto abbiamo giochi tratti da libri (Reckoners di Brandon Sanderson), da fumetti (Batman e Hate di Adrian Smith), da videogames (Agent of Mayhem), da film (Rambo e Pacific Rim) o dalla letteratura classica(Robin Hood). Una percentuale veramente mostruosa, se si aggiunge anche il sopracitato Harry Potter (che tanto scalpore ha creato e di cui parleremo in un altro articolo interamente dedicato a questo episodio).
Il motivo per cui abbiamo assistito a un aumento così considerevole dei giochi su licenza va ricercato proprio nel mezzo scelto per la loro realizzazione e distribuzione: Kickstarter stesso.

Abbiamo parlato all’inizio di come i giochi stiano vivendo un momento di grazia, con produzioni sempre più costose, componenti sempre più ricercate, fiere dedicate che fanno numeri sempre più consistenti e soprattutto, parlando in modo schietto, tanti tanti soldi che girano.
Basti guardare indietro ai progetti di crowfunding più remunerativi, come la serie Zombicide o Rising Sun.

Parliamo di progetti che sfondano tranquillamente il tetto dei cinque milioni di dollari!

Ormai un progetto di successo su Kickstarter raggiunge tranquillamente i 300/500 mila dollari, cifre che anche solo qualche anno fa sarebbero state impensabili, a meno che di non parlare dei grandi classiconi del passato, come Monopoli o Risiko.

Zombicide Green Horde, ultimo capitolo della saga, ha raccolto oltre 5 milioni di dollari!
Zombicide Green Horde, ultimo capitolo della saga, ha raccolto oltre 5 milioni di dollari!

Il crescere del mercato ha naturalmente anche causato un enorme aumento delle uscite mensili di giochi da tavolo, sia tramite crowdfunding sia attraverso il sistema classico di retail.
In un mercato che diventa sovraffollato, emergere è sempre più complicato. Proprio su questo argomento leggevo tempo fa un intervista a Christian Petersen, ceo di Asmodee Usa (probabilmente la più grande casa editrice del settore), su come,proprio a causa della quantità assurda di prodotti in costante uscita, i giochi da tavolo che non riescano ad emergere nei primi due o tre mesi dall’uscita sono costretti al dimenticatoio.

Quindi ricapitolando: mercato in crescita, giro di soldi che aumenta esponenzialmente, concorrenza spietata e rischio di finire nel dimenticatoio sommersi dalla concorrenza!

La soluzione? Associarsi ad un brand importante!

E’ innegabile e anche assolutamente logico che un gioco con il nome Batman sopra attira molto di più di uno con un generico supereroe nel titolo,senza contare che può aprire il prodotto a un sacco di altri mercati trasversali, come i collezionisti o gli appassionati del Cavaliere Oscuro. Il gioco da tavolo di Batman ha infatti superato la quota di tre milioni di ricavi sul solo Kickstarter e si appresta a raggiungere i cinque milioni facilmente.

Hate si è fermato a soglia dei 1,5 milioni di dollari. In molti non hanno ben compreso il tipo di gioco o anche solo le regole rilasciate solo a campagna inoltrata
Hate si è fermato a soglia dei 1,5 milioni di dollari. In molti non hanno ben compreso il tipo di gioco o anche solo le regole rilasciate solo a campagna inoltrata

Il problema però è il gioco oltre la licenza. Tirando di nuovo in ballo i videogames, i giochi tratti da brand famosi spesso e volentieri sono al limite del decente, con poche se non pochissime eccezioni, come il Batman di Rocksteady o Alien Isolation. In questi rari casi però il gioco è plasmato quasi fisicamente sulla licenza che si usa (un action open world per Batman e un survival claustrofobico per Alien). Resta però il fatto che in tantissime altre situazioni dietro il nome famoso si nasconde solamente un gioco orribile (senza tirare in ballo la miriade di tie-in degli anni 80/90, mi viene in mente l’inguardabile Rambo di qualche anno fa).
Nel caso dei giochi da tavolo il dubbio che resta è più o meno quello: che dietro un nome importante si trovi un gioco anonimo, con meccaniche già viste o magari non testate a sufficienza.

Non è un caso che ad esempio la maggior parte dei giochi (su licenza) usciti o in procinto di uscire possano essere racchiusi in un due macro categorie: dei cooperativi su mappa con o senza un master (Batman, The Reckoners, Agents of Mayhem per citarne alcuni), genere facile da ideare e attualmente molto in voga, oppure dei giochi con regolamenti vaghi o che lasciano parecchi dubbi in chi si approccia (Hate o Harry Potter).
Bisogna anche tenere in considerazione il fatto che queste licenze, per quanto sicuramente potenzialmente redditizie, hanno un costo elevatissimo in diritti e quindi comportano una spesa iniziale infinitamente superiore rispetto a un gioco da tavolo creato ex novo o che sfrutta licenze minori, spesa che a sua volta può creare ripercussioni alla fase di creazione o di testing del gioco stesso.

Il mio consiglio è avere pazienza!

A meno che non siate un fan sfegatato (o un acquirente compulsivo come il sottoscritto..), studiatevi bene le meccaniche, aspettate recensioni o video o tutorial sulle meccaniche del gioco.
Non tutti i giochi su licenza sono brutti, sia ben chiaro. Anzi nella mia personale top 10 dei giochi da tavolo ce ne sono due se non addirittura tre!
Ma i titoli che stanno uscendo in questo periodo meritano sicuramente un’analisi più attenta rispetto al passato, più è importante il nome tanto più dovrete esser accorti (vedi Harry Potter, di cui si sa solo che per un prezzo assurdo avremo delle miniature (poche) splendide.