La forma dell’acqua

La forma dell'acqua - Una scena del film

La forma dell'acqua - Una scena del film

Guillermo Del Toro, con il suo nuovo film La Forma dell’Acqua, ci regala una fiaba delicata e piena di soffusa poesia d’amore.

Bella la storia, bella la fotografia, i buoni, i cattivi, l’amore, ci sta l’acqua in tutto il film…..bello tutto…..ma allora Del Toro?

In La Forma dell’Acqua assistiamo si ad una favola d’amore tra una bella e fragile ragazza e una creatura tenuta prigioniera che cela sotto il suo aspetto ferale un animo ben più sensibile di chi lo tiene prigioniero senza senso. Ma la storia non inizia e non finisce così, anzi!

8 minuti! La storia inizia con 8 minuti! 8 minuti è il tempo che tutti i giorni la protagonista imposta sul timer da cucina per cuocere le sue uova sode. 8 minuti è anche il tempo che dedica alla masturbazione nella vasca da bagno mentre le uova si cuociono (è abbastanza svelta direi).

In questo film i buoni sono innocenti, i cattivi sono crudeli e l’amore è completo, fatto di sentimenti, poesia e sesso. Non che si vedano scene esplicite in cui l’uomo-pesce tira fuori il….”pesciolino”, ma la carica erotica è presente e i due protagonisti si amano in maniera completa e fisica.

Ma chi sono questi amanti?

Lei è Eliza Esposito (interpretata da Sally Hawkins), una giovane donna, muta sin da piccola (con delle cicatrici sul collo che sembrano voler ricordare un trauma in tenera età), che lavora in una base segreta para militare. Sola, vive la sua vita in silenzio, ascoltando con educazione la città e le persone intorno a lei.

Lui (interpretato da Doug Jones) è una “risorsa” del governo americano, brutalmente prelevato in Amazzonia dove era venerato come una divinità, per essere studiato e vivisezionato. In grado di sopravvivere anche fuori dall’acqua seppur per un tempo limitato, costantemente violentato nel corpo e nella mente da militari e scienziati privi di scrupoli.

Guillermo Del Toro spiazza gli spettatori facendo amare queste due anime tormentate e silenziose (si perchè entrambi non parlano o quanto meno non nel modo degli altri personaggi del film) in maniera tutt’altro che platonica (sto zozzo!). E in questo percorso d’amore, guida gli spettatori nella comprensione del diverso che è in ognuno di noi e nell’accettare il diverso che incontriamo nelle nostre vite, senza voltare la testa dall’altra parte.
E durante tutto il film, a fare da collante alla storia, alle scene e ai personaggi c’è l’acqua: nell’acqua lei si masturba, nell’acqua lui vive ed è prigioniero, nell’acqua faranno l’amore per la prima volta (non senza danni) e sotto l’acqua e nell’acqua si concluderà il film e la loro storia.

Solo una domanda rimane senza risposta alla fine del film: ma a Doug Jones je piace così tanto interpretà er pesce?

Doug Jones nella sua doppia interpretazione anfibia in “La forza dell’acqua” e in “Hellboy”
Aggiornamento

The Shape of Water ha ricevuto le seguenti candidature agli oscar 2018:

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